Alfredo Giovanni Soprana (1895-1971)
Nel 1910 Alfredo Giovanni Soprana apprende l’arte orologiaia presso il maestro Santini di Varese. Si specializza nel 1911 presso la storica orologeria Darin di Vicenza.
Su suggerimento del padre emigra a Buenos Aires nel 1912, dove apre un negozio in Via San Gallo e fa fortuna grazie anche alla sua abilità nel modellare i sottili vetri degli orologi per mezzo di lastre fotografiche. Al rientro nel 1920 in Italia, porta con se, oltre alla discreta fortuna, un orologio da lui assemblato composto da un corno di bue argentino con inserito un orologio da aviazione (i primi di quegli anni 1910-1920). L’orologio si carica ruotando la ghiera e la messa all’ora avviene con movimento della leva al lato della cassa.
L’oggetto è sempre stato tenuto nel banco di lavoro di Giovanni Alfredo per simboleggiare la sua fortuna come migrante.
In Argentina infatti egli conobbe la più importante orologeria dell’epoca (in Europa non era ancora sbocciata) rappresentata dai rivenditori di orologi che erano più conosciuti rispetto alle grandi marche.
Costruisce negli anni ‘30 la lancetta minuti dell’orologio del campanile di San Giovanni Ilarione. Nel’40 stabilisce la sua attività a Valdagno, un’area proiettata verso il futuro grazie alle industrie Marzotto.