OROLOGI RINASCIMENTALI

Tra potere e prestigio

 

La MOSTRA Orologi Rinascimentali, tra potere e prestigio che ha avuto luogo presso il museo Diocesano dall’Ottobre 2015 al Febbraio 2016, intende narrare come l’uomo iniziò in quell’epoca a misurare il Tempo con i primi orologi meccanici, originariamente dotati della sola lancetta delle ore. Questi antichi orologi rinascimentali, simbolo di potenza e di prosperità, regolarono la vita dell’uomo nelle diverse epoche storiche: essi sembrano materializzare l’idea del tempo che scorre, originata dall’osservazione del movimento nella volta celeste del Sole, della Luna e dei pianeti.

Le sale dell’esposizione presentano la storia dell’orologeria analizzandone tre tappe significative, attraverso una narrazione circolare che, partendo dalla lancetta unica, alla lancetta unica che ritorna, dopo un viaggio attraverso le scoperte astronomiche, l’interpretazione filosofica del Tempo, le innovazioni della meccanica e della tecnologia.

 

       Stefano Soprana, curatore di questa interessante esposizione, ci spiega il perchè di questa mostra:

“Da giovane accompagnavo spesso mio padre negli acquisti di orologi antichi. Una delle nostre mete predilette era un’orologeria di Dolo, a Venezia. Qui ricevetti in regalo il mio primo orologio da tasca che conservo ancora con cura. Questo orologiaio collezionava sia orologi antichi sia armi; ricordo bellissime le pistole da duello. Un giorno mi disse che solo due collezioni al mondo esprimono tutto il sapere umano: quelle di armi e quelle di orologi. Questi oggetti sono la sintesi di tutte le arti umane comprese quelle scientifiche e mai puoi sbagliare a datarle. Oggi abbiamo la bomba atomica e l’ora atomica: l’uomo ha riassunto in questi due oggetti tutta la sua ricerca di conoscenza e di potere. E mentre la prima racconta di un’umanità feroce, l’esistenza e l’ingegno dell’orologeria rappresentano invece per me una passione e l’amore verso la mia formazione di orologiaio, che non ha il potere di controllare il tempo, ma solo il compito di custodirlo. E’ per riportare alla luce alcuni passaggi storici dell’evoluzione di questa straordinaria invenzione che ho fortemente desiderato allestire questa mostra presso gli spazi del Museo Diocesano”

Il progetto espositivo pone al centro l’orologio rinascimentale, uno strumento che con un’unica lancetta che riproduce il movimento del Sole, segnando le ore in un quadrante di 24 segmenti, ideato ancor prima delle scoperte copernicane e prima dell’invenzione del pendolo e della sua applicazione in orologeria.

L’epoca del Rinascimento

Il Rinascimento è considerato un periodo storico caratterizzato da un forte rinnovamento filosofico, artistico, scientifico e letterario.

È in quest’epoca, che nasce la rappresentazione del tempo con l’impiego di strumenti meccanici preziosi di misurazione: ne sono testimonianza gli uomini illustri raffigurati nei ritratti dell’epoca, spesso accanto ad un orologio, che altro non è che un oggetto lussuoso, simbolo del potere e del prestigio del protagonista ritratto.

 

Ritratto di Fabrizio Salvaressa è opera di Tiziano Vecellio, del 1558

l Ritratto di Cosimo II de’ Medici fu realizzato nel 1604 da Tiberio Titi


Si può ripercorrere la storia dell’uomo nella rappresentazione del tempo, per giungere a chiarire il motivo per cui Meistersinger, recente marchio tedesco dell’orologeria, abbia deciso oggi di proporre al pubblico un orologio da polso con una sola lancetta, esprimendo il concetto di essenzialità in controtendenza alle grandi complicazioni meccaniche e all’altissima precisione che la moderna tecnologia offre.

Abbiamo curato anche un opuscolo che si può avere a questo link.